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La nostra storia
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La nostra storia

La ”Ceramica tradizionale Ciro Spagnulo” di Rosaria Spagnulo è da collocarsi sicuramente tra le più antiche e prestigiose botteghe artigiane di Grottaglie, non per altro vanta una tradizione familiare di ceramisti conosciuti in paese come ‘LI PUPARIEDDI’ (cosi’ soprannominati per il loro caratteristico colore di capelli rosso tiziano tanto da sembrare dei pupi, cioe’ delle bambole), tradizione che si tramanda ormai da quattro generazioni, a partire dalla meta dell’ottocento con il capostipite Ciro Spagnulo torniante, ceramista.

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Purtroppo la cattiva abitudine dei vecchi ceramisti di non firmare le loro opere non ci ha permesso di avere molte testimonianze documentate della sua vasta produzione, mentre e’ attestata la produzione di ceramiche di uso domestico per lo piu’ rustiche legata alla tradizione popolare grottagliese, quali 'capasoni', ‘minzane’, ’sruli’ per l’acqua, vummili e caratterististci vasi da giardino come ceste intrecciate e cassette rettangolari riportanti in rilievo delle bighe romane, realizzata dal figlio Giovanni e dai suoi quattro figli maschi, in una bottega ubicata alla periferia di Grottaglie costituita da una grotta naturale, nella suggestiva gravina del Fullonese, detta la Grotta di Pinnessa a pochi passi dalla Chiesa dei Paolotti. Dopo diversi anni di attivita’, la scarsa redditivita’ della bottega legata sicuramente al periodo storico poco propizio, convince i quattro figli ad intraprendere strade diverse; ma solo Alfredo si arruola nell’esercito, gli altri tre figli Mario, Leonardo e Ciro, acquisita una buona padronanza dell’ utilizzo del tornio e custodi ormai delle tecniche e dei segreti legati a questo antico mestiere decidono di iniziare delle attivita’ in proprio. In particolare il maggiore dei tre Ciro rileva nel 1967, acquistandola, la bottega di famiglia, cioè la famosa grotta di Pinnessa che costituera’ il cuore della attuale fabbrica gestita ancor oggi dalla figlia Rosaria .Ciro gia’ ottimo torniante e ceramista, dimostra immediatamente di possedere delle capacita’ imprenditoriali notevoli, infatti e’ sua opinione che le botteghe artigiane di Grottaglie a causa del costo della mano d’opera e delle materie prime come l’argilla, non piu scavata in loco ma acquistata da impianti di estrazione in Toscana e in Umbria avessero perso parte della loro capacita’ concorrenziale e che quindi per salvaguardare alcuni ambiti di vendita, la sua bottega necessitava di una razionale trasformazione del sistema produttivo e strutturale. Questo cambiamento avvenne in diversi anni e non con pochi sacrifici economici ed interesso’ inizialmente la struttura dell’azienda che venne ampliata con locali attigui alla grotta molto piu’ spaziosi e funzionali, al fine di ottenere una maggiore organizzazione del lavoro delle persone impiegate che, generalmente, erano separate in ambienti diversi.

In seguito la trasformazione iniziata dal Maestro Ciro interesso’ il sistema produttivo vero e proprio, con l’introduzione di ausili meccanici, come le macchine di pressaggio, torni elettrici e soprattutto forni a gas, i primi a Grottaglie che, da un lato, resero piu rapido e meno gravoso per gli operai il processo produttivo, da un lato ovviarono a quello che stava diventando un problema serio ossia la sottrazione da parte della industria locale della manodopera specializzata, ossia di maestri tornianti, decoratori, che preferivano il lavoro nei complessi industriali nascenti al lavoro faticoso e poco remunerativo nelle botteghe artigiane. L’azienda non perse comunque la sua peculiarita’ di bottega artigiana; la manodopera impiegata era comunque rilevante, infatti la produzione era svolta da i maestri tornianti e decoratori formati dallo stesso maestro Ciro, attorno ai quali comunque gravitavano un considerevole numero di garzoni e apprendisti che asserviti ai principali esecutori intenti ai loro lavori seriali, svolgevano tutte mansioni secondarie e di contorno. Analogamente alle generazioni che lo avevano preceduto anche Ciro inizia ad avviare le sue tre figlie in azienda, Dina, Marietta e Rosaria che parallelamente agli studi, collaborano nella bottega di famiglia divenendo delle ottime decoratrici. In particolare Rosaria, dal temperamento irrequieto, non vuole svolgere nell’azienda solo ed esclusivamente delle mansioni considerate tradizionalmente ‘adeguate’ a delle donne, ma vuole confrontarsi e sperimentare tutte le tecniche e fasi della lavorazione, al fine di acquisire una conoscenza completa di tutto il ciclo produttivo, dalla foggiatura degli oggetti a mano o con pressatura, alla loro smaltatura per finire con i loro posizionamento nei forni. Acquisita una buona competenza del’mestiere’ e soprattutto coinvolta dal fascino che solo un arte come questa puo’ esercitare, conseguito il diploma nel 1988 di scuola media superiore e intraprendendo gli studi universitari, decide comunque di affiancare il papa’ nell’attivita’ gestionale dell’azienda fino al 1991, anno in cui Ciro colpito da un male incurabile a soli 58 anni viene a mancare. Nel 1992 inzia, a soli 22 anni, ufficialmente l’attivita’di ceramista e imprenditrice di Rosaria Spagnulo, la prima e unica azienda ceramica a Grottaglie a essere gestita unicamente da una donna, che decide di conservare comunque il nome del papa’ nella nuova: Ceramica tradizionale ‘Ciro Spagnulo ‘ di Rosaria Spagnulo.

CERAMICA ROSARIA SPAGNULO | 102, XXV Luglio - 74023 Grottaglie (TA)
P.I. 02927930731 | Tel. +39 099 5622480 | Fax. +39 099 5622480 | info@ceramicaspagnulo.com
 

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